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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
LA MEMORIA DELLA LINEA GUSTAV SUL TERRITORIO
 
Categoria: Beni culturali immateriali » La Memoria

Località interessate

Provincia di Latina visualizza / nascondi tutte le località
Gaeta, Campodimele, Itri, Spigno Saturnia, Santi Cosma e Damiano, Minturno, Lenola, Castelforte
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Spigno Saturnia

Il Comune di Spigno Saturnia, come gli altri comuni della Linea Gustav, subì gli orrori della guerra. A partire dalla fine di gennaio 1944, il borgo fu completamente distrutto dai bombardamenti incessanti dei Tedeschi. Infatti i Tedeschi fecero saltare in aria l'alta torre del Castello, danneggiando irreparabilmente l'intera costruzione. Ora dell'antica struttura restano solo due torrioni. L’agglomerato di Spigno Nuovo, si è sviluppato nella valle dell’Ausente, proprio dopo l’ultimo conflitto mondiale, a seguito della distruzione dell’antico borgo. Il Comune, per le perdite subite e i danni patiti, ha ottenuto la Medaglia d'argento al merito civile con la seguente motivazione: “Centro strategicamente importante posto sulla Linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti da parte delle truppe naziste e selvaggi bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell'abitato. La popolazione fu costretta ad abbandonare i proprio beni e trovare rifugio in montagna, tra stenti e sofferenze. Con l'arrivo degli alleati il paese dovette registrare, poi, alcuni atti di efferata violenza su concittadine da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. Spigno Saturnia (LT), 1943 – 1944.” La scelta di assegnare questa medaglia al Gonfalone del Comune aurunco nasce dalla vicenda umana e militare di Erasmantonio Cocomello, caporale del 17° reggimento fanteria Acqui, arruolato nel 1942, dopo aver prestato servizio di leva nell'aeronautica militare. Le notizie di Erasmantonio Cocomello si persero dopo poco l'8 settembre 1943 nelle battaglie che si svolsero a partire dal 13 settembre tra i militari della Divisione Acqui e le truppe tedesche alpine della Divisione “Edelweiss” che imponevano una resa senza condizioni.