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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI MONTE SAN BIAGIO
 
Categoria: Beni culturali materiali » Chiese

Località interessate

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Monte San Biagio

Caratteristiche

Il sottotetto fu separato dal resto della chiesa da un tramezzo dove, dopo il quale si nota il cosiddetto cimitorio; questo era una grande fossa, chiusa da una pietra con un anello, nella quale venivano gettati le persone che morivano di morte naturale. Questa pratica esistette fin quando non fu costruito il cimitero nel 1863.
Ai piedi del coro ligneo una lastra di marmo bianco chiude la tomba della famiglia Scacco, dove sopra sono scolpite una stella, due campi a scacco e l' iscrizione: "Memorare novissima tua. Dominus Evangelista Scaccho de Monticello utriusque iuris dor canonicus salernitanus. Fecit, Anno Domini MCCCCC. Indictione III" che significa "Ricordati della tua fine. Don Evangelista Scacco di Monticelli, dottore nell' uno e nell' altro diritto, canonico salernitano, fece. Nell' anno del Signore 1500, terza indizione". Al di sopra del coro ligneo il polittico "Lo sposalizio di Santa Caterina" del 1500, incorniciata da due colonnine dorate  sul fondo nero; poi viene lo stemma dello Scacco (uno scudo), e infine una diagonale divide due scacchiere in bianco e nero, in un angolo c' è il sole, poi l' iscrizione dedicatoria, la data e il nome dell' artista.
Nella predella è dipinta l' ultima cena; nel tipano, invece, è raffigurato il transito di Maria Immacolata, circondata dagli apostoli; ai piedi del letto si nota una figura sdraiata con una serpe attorcigliata al collo.
L' organo collocato sul' ingresso principale  della chiesa è datato 1752, la cui cassa di legno è fregiata di ornamenti di stile barocco e utilizzati pezzi di un organo più antico. Il 3 settembre del 1856 un fulmine devastò l' organo, e il Decurionato lo fece riparare, e nel 1858 fu riattivato da Antonio Pirollo e suo figlio Benedetto; successivamente venne restaurato nel 1880 da Severino Martino.
Nel 1976, grazie all' arciprete don Giuseppe di Fazio, fu nuovamente restaurato dalla ditta di Alfredo Piccinelli ed inaugurato nel giugno 1977. Pur non essendo un grandissimo organo, ha un suono meraviglioso ed è fornito di 223 campanelli armoniosi e squillanti.