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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PIANO DI AUSONIA
 
Categoria: Beni culturali materiali » Santuari Mariani

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Ausonia

La Leggenda

Traslazione statua della Madonna del Piano da Castro dei Volsci ad Ausonia e Costruzione del Santuario
Era l’anno 1100, quando, per i segni misteriosi e funesti che apparivano nella natura, molti annunciavano la fine del mondo o la venuta imminente dell’Anticristo. L’ira di Dio si placò per intercessione di Maria Santissima. Tra gli altri eventi è degno di nota, ciò che accadde nella terra di Fratte (Ausonia). Vi era una giovane, storpia e deforme di nome Remingarda, di costumi integerrimi e molto devota di Maria. Era guardiana dei porci, e recava la sua mandria nella contrada del Gorgalonga (loc. Madonna del Piano – Ausonia), dove vi era pure un acquitrino (dove al dire della tradizione le donne di male affare gettavano i loro aborti o neonati!). Il giorno 23 aprile Remingarda era lì, verso l’ora vespertina, e ricorda di non aver ancora detto le sue preghiere consuete. Inizia a lodare Maria con la preghiera dell’Angelus, ad un tratto Maria le si presenta maestosa e in grande splendore. La giovane perde i sensi per lo spavento. Subito Maria si fa a lei vicina, le tocca la mano e la giovane si riebbe dallo svenimento e La vide davanti a sé, adorna di candida veste, mentre una corona di dodici stelle le incoronano il capo. Disse Remingarda: “Madre, non ti avvicinare a me, sono una peccatrice indegna”. Sembra essere questa la prima volta che nella storia, Maria abbia parlato!
Disse alla giovane: “Remingarda, mio Figlio per la mia preghiera è disposto a perdonare i mali commessi da questo popolo. Và dai Sacerdoti e dal popolo e dì Santi, che edifichino in questo luogo, un Santuario a me dedicato, nel luogo che loro indicherò”. Maria toccò la veggente e le guarì da tutte le sue deformità, divenne fisicamente perfetta.
La giovane andò per riferire il tutto all’Arciprete di S. Michele Arcangelo, ma, rozza nel linguaggio, si fece intendere più con i gesti… Il vescovo di Gaeta, Nazario, dopo aver pregato tutta la notte e invitato alla preghiera i fedeli, si recò con il popolo sul luogo dell’apparizione e trovò una fitta rete di formiche che segnavano il posto dove doveva sorgere la chiesa. Ma, soprattutto, qui era già la statua lignea di Maria Ss.ma, venerata dai fedeli della vicina Castro de’ Volsci sotto il titolo di “Maria della Speranza”. Non era davvero opera umana! Il Prelato pose la prima pietra del santuario, che solo dopo l’indicazione di Maria cominciò a progredire quasi miracolosamente e fu portato a termine in poco tempo. La statua proveniva dal paese di Castro, ma nessuno sapeva come era giunta lì. I castresi quando se ne accorsero, vennero a riprenderla per ben tre volte, credendo essere quello un furto; ma ogni volta la statua ritornava, sempre miracolosamente, nella contrada del Gorgalonga. Un miracolo inaudito si verificò quando, portandola via e fatto già un buon prezzo di strada, nella contrada Sant’Antonio, la statua si fece pesante al punto che neppure il carro trainato da diverse paia di buoi, si poteva più muovere. I castresi compresero finalmente che la madonna voleva restare nel santuario di Ausonia e tristemente ritornarono a Castro de’ Volsci per riferire dell’avvenuto miracolo. Ma quel devoto popolo non dimenticò la sua Madonna e incominciò ogni anno a recarsi a piedi nel santuario di Ausonia per onorarla.