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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
TERRITORIO DEI MONTI AURUNCI
 
Categoria: Beni culturali immateriali » Ambienti naturalistici

Località interessate

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Campodimele, Santi Cosma e Damiano, Monte San Biagio, Minturno, Lenola, Itri, Gaeta, Formia, Fondi, Castelforte, Spigno Saturnia

Le Vie dei Pastori

Le vie dei pastori sono essenziali, in quanto loro svolgono una funzione essenziale per la pastorizia di sussistenza e per garantire la rotazione dei pascoli, in primavera e in autunno. Vie, poco conosciute, continuano a garantire la sopravvivenza a rare varietà di animali domestici, che, altrimenti sarebbero scomparse. C’è la capra grigia ciociara, detta “cardella” e della “capestrina” , poi la capra fulva, chiamata in gergo “capra roscia capestrina” e la capra bianca monticellana, originaria di Monte San Biagio. All’interno di un gregge, ad alcuni animali, vengono apposti collari di legno recanti campane e campanacci. Da questo suono, i pastori riconoscono i propri animali. Esistono tre tipi di campane di forme diverse: brunza, mulegna e traccola.
Si hanno anche piante di pero selvatico, nelle montagne tra “Santo Ruano” e “Terruto”, e “Mesole”, nei pressi di monte Ruazzo. Le varietà sono: settembrina cerona, riale, lauro, melone, perugina e carmusina, venivano impiegate per gli innesti, in modo da avere frutta anche nei mesi più caldi. Per gli stessi scopi i pastori innestavano anche i meli selvatici con sette varietà: abate; deliziosa; corda; San Giovanni; arenetta; limoncella e annurca.
Si hanno dei canti e pellegrinaggi riferito ai monti Aurunci, gli strumenti come la zampogna e ciaramella, fiati personali e organetti e per i canti votivi gli stornelli e serenate. Numerose sono anche le occasioni in cui la musica riveste un ruolo centrale. A Maranola, nei pressi di Formia, suonano le zampogne e le ciaramelle che portano il canto alla Madonna della Civita, antico santuario tra Itri e Campodimele.
Castelforte, famoso per i suonatori di organetto e i cantori di serenata, antica tradizione usata per augurare fortuna alle nuove coppie di sposi. Minturno, ospita festival di folklore internazionale.
Importanti sono anche i cantori, i rituali di pellegrinaggio dedicati alla Madonna della Civita di Itri, dove il testo racconta alcuni momenti del culto, e quelli legati alla fase dell’incoronazione. C’è anche il testo A te Costantinopoli, il canto descrive le vicende che hanno dato vita alla fondazione del culto: la partenza dell’immagine da Costantinopoli accompagnata da due “monaci santi”, l’arrivo a Gaeta e l’involo verso il monte Civita. Il canto relativo al culto di San Michele Arcangelo sul Monte Redentore di Maranola, un pellegrinaggio popolare. La tecnica di questo canto ha la funzione di “sostenere” i pellegrini che devono scalare il percorso difficile e faticoso che da Maranola li conduce in processione sul Monte Redentore.