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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
CHIESA DI SAN FRANCESCO A MINTURNO
 
Categoria: Beni culturali materiali » Chiese

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Minturno

Notizie storico-culturali

Nel 1970 è stata restaurata e spogliata di tutti gli ornamenti barocchi. Degna di nota è un'urna cineraria romana con festoni allogata sulla parete sinistra della chiesa.  Dietro l'altare si trova un crocefisso ligneo scolpito dall'artista Paolo Frattari. Un cospicuo numero di opere alloggiate nella Biblioteca Universitaria dell Università degli Studi di Napoli Federico II oggi trovano ricovero presso il convento di San Francesco d’Assisi a minturno in seguito ad un sisma del 1890 che costrinse l’amministrazione ad una nuova ricognizione del patrimonio librario nel mentre di desse il via alla restaurazione pressocchè totale della Biblioteca.
Nella lunetta, sopra l'ingresso, è stato allogato un mosaico  dipinto da Antonio Notari nel 1970. L'interno è in pietra viva e a una sola navata, così come la preferivano i francescani, perché più consona alla predica. Nel 1552, il 21 luglio, la "Madonna degli Angioli" fu murata, perché sulla spiaggia di Scauri sbarcarono turchi e saraceni capitanati dal corsaro Dragut. Gli infedeli incendiarono "Traetto" facendo 200 prigionieri. Una pia leggenda narra che un fortunale fece affondare la nave del comandante e Dragut, pur di aver salva la vita, invocò il nome della Madonna. Subito le acque si calmarono e l'infedele tornò sulla spiaggia, liberò i "traettesi" e restituì il maltolto. Nel 1621, durante i lavori di restauro, nella chiesa venne alla luce l'affresco della Madonna, murata 69 anni prima. Mentre si procedeva all'opera un grosso masso si staccò dalla parete e precipitò sul muratore Simonelli. Il malcapitato, però, rimase illeso e immediatamente si gridò al miracolo. Da quel giorno la "Madonna degli Angioli" cambiò l'appellativo in quello di "Madonna delle Grazie". Si fece una gran festa e per le vie di "Traetto" si snodò una lunga processione. Dai balconi e dalle finestre i "traettesi" appesero le coperte e le lenzuola ricamate in onore della Madonna, che veniva portata in trionfo fra gli astanti. Nel 1813, per la legge di soppressione delle corporazioni religiose di Napoleone Bonaparte del 13-9-1810, il convento francescano fu espropriato per ordine del Murat e confermato da re Ferdinando I. L'immobile fu adibito a quartiere militare, essendo stati donati i locali al Comune di Minturno e le rendite incorporate dal Regio Demanio. Una parte dell'immobile ritornò ai francescani nel 1858.