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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
CHIESETTA DI SANTA SCOLASTICA A VILLA SANTA LUCIA
 
Categoria: Beni culturali materiali » Chiese

Località interessate

Provincia di Frosinone visualizza / nascondi tutte le località
Villa Santa Lucia

Santa Scolastica

Cenni Storici

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Santa Scolastica

Santa Scolastica (Norcia 480 – Piumarola 547), venerata come Santa vergine dalla Chiesa Cattolica, Ortodossa e Anglicana, è la fondatrice dell’ordine cattolico delle Benedettine. Protettrice delle puerpere, poiché si narra che la Santa subì un martirio, in altre parole l’amputazione delle mammelle, questo racconto però non trova riscontro in nessun documento storico; Viene anche invocata per difendersi dai fulmini e per ottenere la pioggia.

Santa Scolastica, sorella e probabilmente gemella di San Benedetto, si consacrò a Dio giovanissima e fu sempre vicina a suo fratello: da Subiaco fino a Cassino. I due avevano l’abitudine di incontrarsi una volta l’anno in una casa a meta strada tra l’abazia di Montecassino e il monastero di Piumarola, quel luogo più tardi, fu chiamato dai fedeli, chiesa del colloquio, dove ancora oggi aleggia l’aura delle due Sante presenze. Narra la legenda che Scolastica in uno dei loro incontri, probabilmente l’ultimo, sentendo che la sua fine era ormai prossima, chiese al fratello di rimanere con lei quella notte ma San Benedetto si oppose, poiché pernottare fuori dal monastero, non era lecito, s’infrangeva una delle norme della Regola da lui stessa scritta.

Allora lei si rivolse all’onnipotente e pregò il signore che commosso da tanto amore fraterno fece piovere, si scatenò un violento temporale con tuoni e lampi, un vero diluvio, Benedetto non poté cosi rientrare all’abazia e vide l’alba del giorno dopo assieme alla sorella, vegliarono tutta la notte, discutevano sulla vita eterna che per le loro anime era l’aspirazione maggiore. Quello stesso anno San Benedetto ebbe, da un segno divino, la notizia della morte di sua sorella, qualche mese dopo anche lui la raggiunse.

San Gregorio Magno dice di lei “plus potuit quia amplius amavit”, amo di più poiché rispetto a Benedetto ne era più in grado. Inoltre li ricorda cosi: ”Come la mente loro sempre era unita in Dio, nel medesimo modo i loro corpi furono congiunti in uno stesso sepolcro”.

Oggi le loro spoglie riposano in pace sotto l’altare maggiore, nella basilica di Montecassino.