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TURISMO

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CHIESA DI SANTA MARIA DELLA MINERVA A CASTELNUOVO PARANO
 
Categoria: Beni culturali materiali » Chiese

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Castelnuovo Parano

La Cappella del SS. Sacramento

8236.jpgIL PAVIMENTO DELLA CAPPELLA DEL SS. SACRAMENTO

La Cappella, sita accanto al campanile, a sinistra dell'ingresso, consacrata al SS. Sacramento, appartenne come detto, alla confraternita del Corpo di Cristo. Il pavimento che si presenta piuttosto rimaneggiato e che ha subito vari rifacimenti in qualche tratto, doveva essere ad esagonette di cm 14x23 circa, disposte l'una accanto all'altra a nido d'api, e decorate a cellula unica ovvero con decori indipendenti tra loro. La decorazione appare ancora leggibile sulle riggiole poste ai lati della cappella, mentre nella parete centrale alcune di esse furono sostituite
Con mattonelle smaltate di produzione napoletana di cm 20x20 con decorazione settecentesca, ed una serie di esagonette, provenienti evidentemente da altra area dell'edificio e riutilizzate nel rifacimento per realizzare una fascia di cm 27x 122, separata dalle stesse riggiole settecentesche e delimitata con una cornice di mattonelle smaltate di cm 12x21. 

 IL PAVIMENTO AD ESAGONETTE
 In totale le esagonette presenti nella cappella, tra quelle leggibili e non, dovrebbero essere una settantina, di cui solo 17 utilizzate sulla predella dell'altare, sono in condizioni di conservazione migliore. Alcune di queste furono volutamente tagliate nella messa in opera per necessità di spazio e per conservare la struttura a nido d'ape. Gli elementi decorativi possono essere generalmente zoomorfi o fitomorfi, con attestazioni abbastanza frequenti di figure muliebri. La decorazione, come detto, indipendentemente da un motivo a spigato che ricorda la corona d'alloro. Per le figure muliebri lo spazio centrale è delimitato anche in alto e in basso da motivi fitomorfi tra riquadrature ed, in caso, da un arco. Il bordo della mattonella è sempre ravvivato, infine, da linee in bruno, verde, blu o  giallo, che accentuano la separazione delle immagini nella visione globale dell'impiantito.
 Datazione ed area di provenienza
Queste esagonette vanno ad incrementare il numero delle chiese in cui furono utilizzate. Grazie a recenti ricerche, infatti, tra la Campania del Nord ed il Basso Lazio sono stati individuati alcuni edifici religiosi con tracce di impiantiti simili. Si ricordano, oltre alla chiesa dell' Annunziata di Vallemaio, già nota agli studi del Donatone, che indicò anche l'artigianato autore dell'impiantito, la Collegiata di Santo Stefano in Galluccio, nell' alto Casertano, ove si conserva un notevole numero di queste mattonelle, e la chiesa di S. Benedetto e in S. Andrea del Garigliano. Sappiamo, inoltre, che nella chiesa di Santa Maria dell' Olivella, a S. elia a F.Rapido, nel  Santuario di Santa Maria del Piano ad Ausonia, nonché nel piccolo centro casertano di Conca Campania esistevano impiantiti realizzati con le stesse esagonette. Lo studio delle riggioleRegistri di Introiti ed Esiti, hanno permesso di identificare il luogo di produzione delle  esagonette e l'individuazione degli artigiani. Già il Donatone aveva indicato il Mastro Nardo  Rao quale l'autore dell'impiantito della chiesa dell' Annunziata di Vallemaio, attribuendolo comunque a produzione napoletana. 

 Le riggiole della predella e dell'antepedium dell'altare.
 La parte iniziale della predella dell'altare (cm 65x148) ed il paliotto dell'altare (cm.80x125) presentano, come detto, un rivestimento maiolicato realizzato con riggiole di cm 20x20, separate con una cornice dalla fascia delle esagonette  appena descritte. La decorazione è quadripartita ed alterna motivi geometrici e fitomorfi. Una stella a sedici punte, punte data con il bruno, il blu e l'arancione, inglobata in uno spazio polibato, si alterna a quattro fiori,  realizzati in bruno, giallo, blu ed arancione, che si dipartono da un punto centrale, posti, a loro volta,in un motivo quadrilobato. La cornice che circonda l'area della predella è realizzata con mattonelle dalla misura di cm 21x12 ed è decorata con linee periferiche in bruno giallo e arancio e blu, che delimitano rombi in bianco su sfondo bruno.
Sulla parete dell'altare il decoro sia della cornice laterale che delle mattonelle centrali è identico. Per quanto riguarda la datazione ed il luogo di produzione di queste riggiole risolutivo è il confronto con quelle presenti sulla predella dell'altare dell' Annunziata di  Vallemaio, l'antica Vallefrigida. Qui infatti le riggiole sono perfettamente identiche ed, inoltre sono datate al 1703 e firmate da Mastro Matteo Pardo, che da Napoli si era trasferito a S. Apollinare, paese confinante con S. Andrea al Garigliano, dando cvita ad una nuova bottega. Sappiamo, tra l'altro, che il maestro è sicuramente residente nel piccolo centro del Frusinate già nel 1699 e che vi morì nel 1731. L'attività della bottega dei Pardo continuò con Filippo e con Gaetano, definito phigulus insignis, per tutto il XVIII sec.. Le mattonelle settecentesche della nostra cappella del SS: Sacramento, quindi furono prodotte da Matteo Pardo nelle prime decadi del secolo. Una datazione ad epoca successiva può essere avanzata solo supponendo che i suoi discepoli abbiano riprodotti fedelmente i decori per un ampio periodo. Quasi sicuramente, comunque, le riggiole ornavano la navata centrale della chiesa inizialmente e successivamente furono riutilizzate nella cappella. 

 Le riggiole ottocentesche
All'ingresso della cappella molte esagonette usurate furono sostituite con riggiole di cm. 20x20, decorate con motivi tipici del XIX secolo. un motivo centrale geometrico è schematicamente circondato da volute in arancione, campite con trattini  in blu. Inoltre altre volute in blu creano motivi fitomorfi schematizzati. Inquadrabili nell'ambito della produzione napoletana industriale del XIX sec, non è possibile per il momento risalire alla fabbrica che le produsse per l'impossibilità di leggere il marchio impresso sul retro. Qualche altra riggiola, pure di produzione industriale, fu utilizzata in modo occasionale per completare l'area da sistemare. Ma ci troviamo di fronte ad esemplari comuni, il cui studio può essere rinviato ad altra sede.