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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
PARCO REGIONALE URBANO DI MONTE ORLANDO A GAETA
 
Categoria: Beni Paesaggistici, Culturali e Ambientali » Strutture di fruizione dell'ambiente

Località interessate

Provincia di Latina visualizza / nascondi tutte le località
Gaeta, Sperlonga, Formia, Minturno

Le polveriere

762.jpgPOLVERIERA CAROLINA
E’stata costruita nella seconda metà del Settecento dall’ingegnere militare Giovanni Battista Pinto.
Tale struttura, interamente blindata, si pone  sul versante meridionale del promontorio, in posizione defilata al tiro.
Essa fu  restaurata varie volte nel corso del XIX secolo e subì uno scoppio nel 1939. Di essa restano alcuni elementi significativi della sua struttura.

POLVERIERA FERDINANDO
Lievemente più piccola della polveriera Carolina (di cui riprende i caratteri architettonici), la Ferdinando è situata, come le altre, in posizione defilata al tiro ed alla stessa quota altimetrica della precedente.
Il grande vano, di forma rettangolare, con una poderosa volta a botte, è stato costruito nel 1765 da Pinto.
Essa si presenta come un’opera blindata protetta sui fianchi da grossi contrafforti in pietra (aggiunti successivamente) e un recito protettivo che ne garantiva l’incolumità, detto guardinfante.
Sul pavimento sospeso, un tempo rivestito di legno, quattro filari di pietra a forma quadrata disposti regolarmente per accogliere, al loro centro, i puntali ad incasso dell’armaggio (impalcatura a tre o quattro livelli), su cui venivano sistemati i barili di polvere da sparo.
Ci furono molteplici opere di manutenzione,  avvenute in seguito ad un radicale restauro nel 1811.
Attualmente è sede del Laboratorio di studi e Museo del Parco Regionale Urbano di Monte Orlando.

POLVERIERA TRABACCO
Posta sullo strapiombo della falesia, a sud del monte, ed è dotata di una cisterna per la raccolta delle acque piovane e di una garitta sul piazzale d’ingresso che da sul mare.
Ricostruita nel ‘700 sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone, dopo l’esplosione del 1760, mantenendo tutte le caratteristiche architettoniche proprie delle polveriere e delle consimili della stessa area.
La sua copertura, resa a prova di bomba con un progetto del 1811, assieme a quelle della Carolina e della Ferdinando, era formata da un grosso spessore di terra asciutta inserito nello spazio che separava la tettoia a doppia spiovenza dalla sottostante volta a botte.4444.jpg

Galleria fotografica

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