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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
CASTRUM ARGENTI A MINTURNO (LT)
 
Categoria: Beni culturali materiali » Castelli

Località interessate

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Minturno

Sito Archeologico

Sono presenti molti materiali protostorici  insieme a materiali di età romana, di vasellame, fornelli ed intonaci di capanna databili a partire dalla prima fase della cultura laziale all'età arcaica. Detti reperti testimonierebbero l'esistenza sul luogo di un importante insediamento costiero della prima età del ferro. Il promontorio del Monte d'Argento è caratterizzato dalla presenza di resti di un insediamento medievale datato nella seconda metà del X secolo, il Castrum Argenti, del quale si hanno notizie nelle fonti documentarie a partire dal 995 d.C., in particolare nel documento numero 91 del Codice Diplomatico Gaetano, raccolta di atti notarili e documenti giuridici risalenti a un periodo compreso tra la fine l'VIII e il XV secolo. Tipologicamente lo schema planimetrico del sito si configura in un semplice circuito murario, sorto per scopi di riunione della popolazione, che non presentava i caratteri evidenti della difesa attiva. Il sito di Castrum Argenti corona la bassa collina calcarea dell'omonimo altopiano, che si configura come una naturale roccaforte, utile per assolvere alle funzioni difensive. Il sito è caratterizzato da due nuclei distinti, tra loro confinanti: il primo contraddistinto dalla chiesa di San Tommaso di cui si colgono ancora oggi i resti dell'impianto basilicale con cripta anulare e una cisterna accanto; il secondo a nord-est definito dai resti appartenenti, con ogni probabilità, agli ambienti dell'abitato, dove sono stati trovati resti di attività artigianali, quali scorie di vetro e ferro. Frequente fu l'uso di materiale di reimpiego, prelevato dalla vicina città romana di Minturnae, abbandonata dopo la distruzione del Longobardi del 590 d.C. e da allora divenuta cava di materiale lapideo (con i grossi blocchi prelevati da qui fu eretta nella seconda metà del X secolo la torre di Pandolfo Capodiferro). Un indicatore cronologico importante è rappresentato poi da un cospicuo numero di ceramiche invetriate trovate in situ e databili alla fine del XII secolo. Si è sempre supposto che sul sito del castrum ci fosse stato, nel IX secolo, un insediamento saraceno durante il periodo in cui avevano presidiato la Valle del Garigliano, tra l'881 e il 915, anno nel quale furono sconfitti nella famosa Battaglia del Garigliano (una delle tre che qui si combatterono nel corso dei secoli, insieme a quella del 1503, tra francesi e spagnoli per la conquista del Regno di Napoli, e quella del 1860, tra borboni e piemontesi per il controllo del Regno delle Due Sicilie). Dalla campagna di scavi è emerso, che il sito fosse frequentato già in tempi protostorici e romani e che la cinta muraria sia la parte più antica di tutto il nucleo. Il Castrum Argenti fu una realtà territoriale importante nel corso dei secoli, tanto che ancora nell'XI secolo aveva, insieme a Traetto, una circoscrizionale giurisdizionale ben definita. Successivamente, in età rinascimentale, fu qui costruita una torre di avvistamento costiera, risalente al primo terzo del XVI secolo, voluta dai viceré di Napoli e oggi scomparsa a seguito della distruzione perpetrata dai tedeschi in ritirata durante il secondo conflitto mondiale, di cui rimane il solco del sito dove era costruita e i resti tutt'intorno ad esso. Tipologicamente era una torre che seguiva i canoni della difesa passiva dell'epoca, con una pianta circolare e una scala a forma di "L" collegata attraverso un piccolo ponte levatoio alla struttura, per garantire maggiore difesa al presidio.