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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
TORRE QUADRATA O DEI CAVALLARI IN LOCALITA' MONTE D'ORO A MINTURNO
 
Categoria: Beni culturali materiali » Torri

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Minturno

La Storia

Nel 1500 accanto alle torri cilindriche ne compaiono di quadrate, specie nei punti nevralgici e maggiormente esposti, denominate torri "cavallare" perché poste sotto la guardia di un uomo a cavallo, in grado, quindi, di poter dare rapidamente l'allarme al più vicino presidio militare. Nonostante ciò, salvo pochi casi particolari, le torri vengono fatte costruire con grande parsimonia, sia per gli alti oneri che comportano sia per la frequente presenza di numerose città costiere fortificate a distanza ravvicinata l'una dall'altra. Nel XVIII secolo, invece, oltre ad essere considerata elemento difensivo della costa, la torre costiera viene utilizzata tanto come "sbarra" doganale, presidiata per impedire il contrabbando, quanto come presidio sanitario. La torre di Monte D’ Oro fu eretta nella seconda metà del sec. XVI per potenziare la difesa delle coste insieme alle già esistenti torri del Fico, di Gianola (oggi distrutte) e Torre Foce verso il Rio Santa Croce, che furono invece erette nella I metà del secolo. La Torre di Scauri sorge su di un picco a strapiombo sul mare, di fronte all'abitato di Scauri; fu costruita, forse riconvertendo una preesistente struttura, in seguito ad un'ispezione dell'ingegnere Benvenuto Tortelli lungo le coste del Regno di Napoli. Le torri venivano costruite con una distanza che poteva variare in funzione della morfologia della costa lungo la quale sono distribuite; in particolare può raggiungere i 30 chilometri nel caso di zone concave di spiaggia o di coste rocciose senza insenature e ridursi a circa 10 chilometri nel caso di costa frastagliata. Debite eccezioni sono costituite dai punti in cui deve essere controllata e protetta la foce di un fiume o una sorgente d'acqua importante o, ancora, in corrispondenza di cale profonde, dove si preferisce edificare una torre in più rispetto al numero previsto e al di fuori del "passo" costante stabilito nelle aree limitrofe. In ogni caso non è la lunghezza del percorso interno attraverso sentieri o mulattiere il fattore importante, ma piuttosto la distanza necessaria alla vista reciproca da un presidio all'altro, dato indispensabile, questo, per garantire una efficace e reciproca segnalazione. Quando, al contrario, la costa è convessa, l'impianto può essere di due tipi: "piatto" o "rilevato". Nel primo caso non è richiesta una presenza diffusa dell'impianto lungo il litorale, a patto che manchi vegetazione a medio ed alto fusto; nel secondo, invece, e generalmente anche su terreni scoscesi, il numero di torri va infittito, in quanto la costa è più battuta dal mare e più ricca di anfratti nei quali il nemico può nascondersi in attesa di attaccare. In ogni caso, nell'eventualità si presentino difficoltà esecutive, nella difesa c'è sempre la riserva dei "cavallari", che possono perlustrare i tratti di costa parzialmente o totalmente defilati. Per la sua costruzione (1563), il ducato di Traetto e i suoi quattro Casali, furono obbligati a pagare 300 ducati e a stanziare una guarnigione per la costruzione della torre. All'inizio del secolo scorso venne utilizzata, al pari di altre vedette, come postazione doganale. Negli anni 1618-19 la guarnigione, composta dal caporale Dias Juan Domingo e dal soldato Angelo Mastrojanni era pagata con 6.6 ducati al mese; come quella che del 1669, formata dal caporale Giovanni Battista de Giovanni e il soldato Simone Zizzo. Acquisita di recente dal Comune, è stata oggetto di un intervento di restauro per la creazione di un osservatorio ornitologico. Si può raggiunge passando da Monte d'Oro prendendo una stradina sterrata in salita.