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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
MUSEO ARCHEOLOGICO DI CASSINO
museo aperto
 
Categoria: Beni culturali materiali » Aree Archeologiche

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Provincia di Frosinone visualizza / nascondi tutte le località
Cassino

Teatro Romano

372.jpgAppoggiato ai piedi del monte, entro le mura dell’antica Casinum, è situato il teatro romano, costruito in epoca Augustea fu poi ristrutturato dalla mecenate Ummidia Quadratilla.

Si compone di una scalinata semicircolare che scende ad imbuto fino al piano, sempre di forma semicircolare, che gli antichi chiamavano “orchestra”. Di fronte a questa “cavea” si innalzava la “scena” ovvero tutte le strutture del palcoscenico; la cavea era percorsa verticalmente da 5 scale che formavano dei cunei e orizzontalmente da un passaggio chiamato “ preacinction” che la divideva in due sezioni, una inferiore “ ima cavea” e una superiore “ summa cavea” . sopra a quest’ultima si può notare un muro spesso, o quanto resta, di una galleria a volta che doveva sorreggere un’altra serie di gradinate al centro del quale sorgeva un piccolo tempio chiamato “ sacellum” . questa ricostruzione nasce dall’analisi di due importanti tempi romani quello di Pompei del II secolo a.c. e quello di Saepium in territorio sannitico che presentano una galleria simile.

Nel corso del recente restauro 1959 la cavea e l’orchestra sono state completamente ricostruite, le parti originali sono però visibili solo nell’ima cavea. La scena non era unita alla cavea ma due corridoi, larghi quasi 3 metri, consentivano l’accesso diretto dall’esterno all’orchestra.

Oggi della scena rimane solo il muro perimetrale rettangolare di m.15 per 8,60 che costituiva il supporto del palcoscenico e sorreggeva la struttura della scena vera e propria.

“scaenae front” , così era denominata la scena, consisteva in una struttura in muratura in cui si aprivano le porte: la centrale o “ porta regia” e due laterali “ hospitalia” . altre due porte si aprivano nei muri che chiudevano lateralmente la scena “parascaenia” ed erano rese invisibili al pubblico per consentire il disbrigo ad attori e tecnici.

Il sipario chiamato “ auleum “ veniva abbassato all’inizio dello spettacolo e alzato alla fine, contrariamente a quanto accade oggi, e per effettuare questa manovra esisteva un canale di scorrimento visibile ancora oggi, insieme a sei pozzetti che dovevano contenere i pali di sostegno.

Ieri come oggi la scena oltre che delle strutture murarie, si avvaleva del magnifico fondo naturale costituito dal monte Trocchio che si innalza nella vallata sottostante inquadrato nell’asse prospettico.