La principale attività della comunità di Carpineto era la pastorizia. Le frequenti epidemie fecero sì che i carpinetani invocassero l’aiuto di santi legati al mondo della pastorizia, come Sant’Isidoro Agricola (patrono dei bovari) e Sant’Antonio da Padova. Il luogo tipico in cui i pastori svolgevano le normali attività quotidiane era il cosiddetto “stazzo”, ricreato anche nel nostro museo con gli strumenti tipici del pastore.

L’agricoltura ha sempre creato molti problemi con i terreni lepini, i quali sono fortemente carsici. Tuttavia il terreno permette la coltivazione di leguminose come mais grano e orzo, frumenti e la tecnica dell’olivocoltura.

La comunità montana di Carpineto aveva anche rapporti con le comunità marittime del litorale tirreno perché il ghiaccio ricavato d’inverno grazie alle abbondanti nevicate veniva venduto ai pesciaioli per la conservazione del pesce.