TURISMO
Informazioni culturali del territorio
Colleggiata di San Paolo
Cattedrale San Paolo ad Alatri.
Al Centro di Alatri, nella parte più alta, all’interno delle mura ciclopiche (Acropoli) troviamo la Cattedrale di San Paolo.
La Cattedrale, dedicata a San Paolo Apostolo è dichiarata Basilica Minore dal Pontefice Pio IX nel 1850, in occasione della sua prima visita alla città, sorge al centro della spianata dell’Acropoli, sugli avanzi di un muro ciclopico, lungo m. 32 e alto m. 2, poggiato sulla viva roccia e costituito da massi ben levigati e perfettamente connessi.
Il muro doveva essere struttura di un “hieron” , nello spazio sacro in cui si svolgevano i riti religiosi pagani non vi erano esposti idoli. Sono visibili i resti dei due gradoni che cingevano la cima della collina, il superiore sosteneva l’area di un grande rettangolo, l’inferiore fungeva da basamento formando, con il resto, un grande complesso cultuale.
Al centro della superficie rettangolare si elevava l’ara, sulla quale si facevano sacrifici di vittime umane alle divinità adorate dai Pelasgi; Moloch, Baal e Certamente Priapo, se si tiene conto del simbolo fallico scolpito sull’architrave della porta minore, dalla quale si accedeva, attraverso una scala totalmente interrata e tuttora esistente, alla zona del Tempio.
Quando, ai tempi degli Apostoli, il cristianesimo filtrò nelle nostre terre, cessò il culto pagano e Alatri divenne, ben presto, sede Vescovile; anche se la prima notizia di un Vescovo alatrino ci riporta alla metà del sec. VI, si ritiene che la serie dei Vescovi abbia avuto inizio tra la fine del IV e del principio del V secolo.
La costruzione della chiesa è sicuramente anteriore al mille (risulta dai documenti dell’archivio che nel 970 era già costituito il Capitolo) ma la sua storia incomincia, si può dire, nel 1132, sotto il Pontificato di Innocenzo II (1130-1143) quando, dalla chiesa di San Pietro in Roma, furono traslate nella nostra città le reliquie di San. Sisto I Papa, martirizzato nel 125, sotto l’Imperatore Adriano.
Per accogliere le ossa del Santo, esposte alla venerazione dei fedeli, fu costruitoo in pochi giorni un altare provvisorio; l’altare definitivo fu eretto nel 1156, durante il pontificato di Adriano IV (1154-1159), dal vescovo Adinolfo. Qui rinvenne le sacre Spoglie di San Sisto, nel corso della ricognizione del 1584, Mos. Ignazio Danti da Perugia, mandato a reggere la chiesa di Alatri dal pontefice Gregorio XIII (1572-1585), che da Cardinale era stato Vice-Legato della “provincia di Campagna” di Frosinone.
Nel 1222 la chiesa si arricchì del pluteo e dell’ambone, costruiti dalla famiglia dei cosmati romani, in marmo e mosaico a piccole tessere policrome, che testimoniano lo splendore della nostra chiesa il quel tempo. Preziosi frammenti di quei pregevolissimi lavori sono visibili nella cappelletta del Fonte Battesimale.
Nella prima metà del sec. XV le pareti della Cattedrale furono impreziosite da cinque grandi affreschi (ai quali il Vescovo Danti aggiunse un sesto quadro) rappresentanti episodi dell’avvenuta del corpo di San Sisto in Alatri. Visibili ancora sulla fine del sec. XVI, le pitture scomparvero per interventi di restauro e trasformazione; noi le possiamo ammirare in quanto Mos. Danti le fece ritrarre con incisioni in rame. Nel 1606 fu costruita la Cappella di San Sisto (oggi reliquiario), mentre quella attuale, in fondo alla navata di sinistra, è del 1932, anno di celebrazione dell’ottavo centenario della presenza delle ss reliquie del grande Pontefice tra noi.
Dal punto di vista artistico l’importanza della chiesa, che è lunga 52m. e larga 17m. risulta assai modesta.
All’interno della chiesa troviamo la testimonianza del Miracolo Eucaristico dell’Ostia Incarnata.