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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
POPOLO DEGLI AURUNCI
 
Categoria: Beni culturali immateriali » Gli antichi popoli italici

Località interessate

Provincia di Latina visualizza / nascondi tutte le località
Spigno Saturnia, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Minturno
Provincia di Frosinone visualizza / nascondi tutte le località
San Giorgio a Liri, Vallemaio, Sant'Apollinare

La Religione

Ogni comunità aveva sin dalle origini un luogo sacro, i quale a seguito della costituzione della Pentapoli, e per consentire un comando e coordinamento militare univoco tramite il vincolo religioso, si trasformarono in Santuari, frequentati in occasione di cerimonie comuni rituali collettive ed in tempo di guerra. Gli abitanti erano suddivisi in vere e proprie organizzazioni corporative come quella dei giovani luci della dea Marica. Anche i principes di tutti i villaggi inglobati nell’alleanza si riunivano in un bosco sacro lucus della divinita comune per offrire sacrifici gli esunus -questo è il termine Aurunco che definisce i sacrifici e deriva dalla radice ves indicante il fuoco sacro-comune anche alla dea Vesona o Vesulia (la Vesta romana) dea del focolare pubblico e domestico venerata nei territori del Vesuvius (vulcano di Roccamorfina) e del Veseris (Minturno Ausonia Acque di Suio) e Vescia. Dopo il sacrificio di un animale e l’invocazione della divinità e di quelle ad essa vicine (Garano,Marica, Opi, Damusa) seguiva la kerssna (banchetto). Marica, la dea dell’acqua e della luce, era oggetto di un particolare culto devozionale; le fu dedicato un tempio famoso a Minturno  sulla foce del Garigliano, frequentatissima via fluviale delle rotte commerciali dirette verso l’interno. Il materiale ritrovato in una stipe votiva  ne fa datare la nascita alla tarda età del ferro (VIII sec.a.C.).
I capi di queste comunità erano i Meddices, Tutici, Marones. Il Meddix Tuticus era un magistrato federale ausonico o il capo di una singola città stato. I Marones rappresentavano una carica più antica di cui si ha anche traccia tra gli Umbri e i Siculi  e che, comunque era di origine tirrenica. Infatti, il Maru era un magistrato etrusco, ma anche il sacerdote della dea Marica. Si può dedurre da ciò che oltre ad esercitare il potere temporale i capi ,detenessero nelle loro mani anche le cariche religiose. Con le popolazioni confinanti oltre che interessi di difesa comune e di legami religiosi la Pentapoli strinse anche dei legami commerciali che arrivarono ha creare delle relazioni economiche con i territori del Sangro, del medio Volturno, dell’alta e media valle dei Liri ed di una parte dei territori del Latium Vetus.