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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
POPOLO DEI SABINI
 
Categoria: Beni culturali immateriali » Gli antichi popoli italici

Località interessate

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Tarano, Casperia, Collevecchio, Fara in Sabina, Magliano Sabina, Configni, Montasola, Selci, Stimigliano, Roccantica, Cantalupo in Sabina, Torri in Sabina, Montebuono

La religione

1011.jpgL' antico popolo dei Sabini aveva una grande religiosità, da cui derivava l'obbedienza alle leggi ed il rispetto della parola data.
Ogni aspetto della vita e delle forze della natura veniva concepito come sacro e divino, in cui gli Dei esercitavano la protezione su uno o più aspetti del ciclo vitale degli elementi, ma la Dea Madre da cui tutto discendeva, compresi gli Dei, era Vacuna, divinità dei campi e della natura, associata poi alla Dea Vittoria.

Il culto di questa divinità fu attestato sopratutto tra la fine dell'età repubblicana e la prima età imperiale. Lungo la via Salaria, tra le attuali cittadine di Cittaducale e Castel S. Angelo, si trova il Lago di Paterno, un tempo lacus Cutiliae, alimentato da una sorgente salutare e sacra a Vacuna. Al centro dello specchio d’acqua c'era, come narra Varrone, un’isola galleggiante formata da incrostazioni calcaree su residui vegetali, su cui aveva sede il culto delle Lymphae commotiles, le ninfe oracolari, così chiamate dallo spostarsi dell'isola.

Un altra divinità venerata nella sabina, come attestato le epigrafi di Trebula Mutuesca "Monteleone Sabino" e in tutta l'area centro-italica, era Feronia, Dea della fertilità e agricoltura, il suo principale santuario, Lucus Feroniae, si trova nei pressi di Fiano Romano. Tra le divinità locali Sanctus e Pater Reatinus, o Sabo, o Sanco, al quale erano eretti templi sopra le colline.

Ma la Dea più venerata fu Vacuna, più tardi associata alla Dea romana Vittoria o Vesta, rappresentata come una donna dal seno nudo alla quale dei genietti alati porgevano delle fiaccole accese: i templi della Dea Vacuna, tra cui è famoso quello di Cutiliae, si trovavano in prossimità di acque sorgive e presso di essi gli schiavi venivano affrancati. Questo stesso rito veniva compiuto presso i templi della Dea Feronia, la divinità sabina che proteggeva le messi e le nascite, come la dea greca Demetra o la romana Cerere.

Una divinità celebrata perché proteggeva le attività dei campi e della pastorizia era anche la Dea Matura, tutelare delle prime ore del giorno, associata con l'Aurora. Il re di origine sabina Numa Pompilio impose a Roma gli onori al Dio Termine, nume tutelare dei confini, ed alla Dea Fede, che vigilava sul rispetto dei patti.

Sia il Dio Termine che la Dea Feronia vennero adottati nel culto religioso romano