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TURISMO

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PORTA SAN VITO A MONTE SAN BIAGIO
 
Categoria: Beni culturali materiali » Mura e fortificazioni

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Monte San Biagio

Si trova a nord-ovest del paese e consiste nella porta di accesso al “Castrum di Monticelli”; intorno al 1960 furono demoliti gli stipiti della porta d'ingresso, e ad oggi manca dell'arco a tutto sesto.
A dieci metri, prima della Porta San Vito, a sinistra, c'è una strada che sale a gradini con le case addossate alla cinta muraria. Il gruppo di case è denominato "Langhetto", forse la parola ricorda "Là un ghetto". "Ghetto" ci fa pensare ad una modesta comunità israelitica vissuta in quel sito.
Ai lati di Porta San Vito si aprivano alcune botteghe artigianali di lavori in paglia o vimini e anche di tessitura, andavano orgogliose degli oggetti esposti costituendo una proficua comunità dedita alla produzione locale.
A difesa della porta si può osservare una torre circolare di epoca medioevale, nelle vicinanze doveva esserci anche una terrazza pensile che si protendeva sulle case circostanti. Inoltre è molto probabile che sulla Porta dovesse esservi, sull'arco ora scomparso, lo stemma dei Caetani che pensarono a sicuro rifugio il Castello, che fu anche di loro proprietà, in cima a Monte San Biagio nel caso le orde barbariche avessero invaso il territorio di Fondi.
A Monticelli, prima del 1400 si coltivavano le fibre tessili. La macerazione del lino e della canapa aveva le sue leggi: "si qua persona maturaverit vel immiserit Unum, vel canapem in Flumine Sancii Viti aut in aquis fluentibus ad ipsum flumen solvat vice qualibet tarenum usum", cioè "se qualcuno macera o mette del lino o della canapa nel fiume di San Vito o nella acque che vi affluiscono, paghi ogni volta un tari". Il lino e la canapa dovevano essere macerati nel lago. Il sito della macerazione, tutt'ora, è ricordato con il nome "Porto del lino" ed è nell'insenatura sotto Portella.