Il Palazzo Comunale fu edificato in un luogo che apparteneva alla Confraternita dell'Orazione e Morte (inaugurato il 7 dicembre del 1882), dove esisteva un ampio sottotetto adiacente la piccola chiesa di San Rocco; successivamente questo venne abbattuto per iniziare la realizzazione dell'attuale palazzo comunale, proprio sopra la chiesa omonima, guidata dal' ingegnere ed architetto Andrea d' Ettore di Fondi.
Sulla facciata principale c'è una lastra di marmo che ricorda il 18 novembre 1935, quando cinquanta nazioni misero le Sanzioni all' Italia per aver invaso l' Etiopia; mentre sulla chiave di volta della porta centrale è scolpita la civetta, stemma di Monticello, e simbolo di Atene. Gli stipiti delle porte laterali sono modesti, mentre quelli della porta centrale sono di pietra calcarea locale. Nel gennaio del 1935 il podestà Ferdinando Parisella chiese una copia dello stemma municipale all' Archivio di Stato di Napoli, raffigurante un'aquila in volo su tre cime di monte, di colore rosso amaranto e verde oliva.
Davanti il palazzo  c'è Piazza Municipio, che fu il luogo dove i fotografi coglievano immagini di scolaresche con i loro maestri o delle organizzazioni fasciste. Ci furono diversi cambiamenti e restauri dal dopoguerra ad oggi che interessarono la Piazza, infatti si trovava una fontana in ghisa con una grande vasca e inseguito fu eretto il monumento ai caduti in guerra che, però, oggi si trova nel cimitero di Monte San Biagio. Davanti il Palazzo Comunale, nell'ultimo restauro di Piazza Municipio, è stata realizzata una cascata che lambisce una roccia addossata su una parete delle abitazioni che termina in un' ampia vasca (che nei giorni estivi rinfresca l'aria circostante dando una sensazione di benessere ai passanti-turisti che sostano nella Piazza Municipio).