TURISMO
Informazioni culturali del territorio

Il museo è dedicato ad Aldo Manuzio il Vecchio, grande umanista e tipografo del '400, inventore dei caratteri a stampa "aldini", celebre stampatore e padre dell'editoria moderna. Nato a Bassiano nel 1449 e morto a Venezia nel 1515, dove ha operato per gran parte della vita. Esso è ubicato all'interno del palazzo Caetani, attuale sede del municipio. Nella parte che costituisce i sotterranei del palazzo, in un vasto ambiente, sono conservati sulle pareti disegni e graffiti a carboncino che i detenuti di fine Settecento e di inizio Ottocento vi hanno realizzato. Essi sono molto semplici, elementari, quasi naif, testimonianza più che dell'arte delle sofferenze dei carcerati ivi rinchiusi. In quelle che erano le scuderie del palazzo sono esposte le macchine antiche e moderne per la stampa. In apposita bacheca si possono ammirare diverse aldine stampate dal Manuzio padre e figlio.
Nella prima sala sono esposte le "cinquecentine aldine", alcune edizioni originali in ottimo stato di conservazione edite sia da Aldo Manunzio sia da suo suocero, come una copia dell'Argonautica di Valerio Flacco, autore latino nato a Sezze. Nella seconda stanza statue in legno, pergamene, rotoli e libri ricostruiscono l'atmosfera dello studio editore. Le sculture, eleganti e ricche di particolari, sono state realizzate dall'artista bassianese Maurizio Orsini.
L'ultima stanza ripropone una tipografia, dove sono conservate macchine tipografiche dei secoli scorsi ed un torchio cinquecentesco, ancora funzionante ed unico al mondo dove lo scultore locale Maurizio Orsini ha ricostruito lo studio-laboratorio e la figura di Aldo Manuzio seduta al tavolo di lavoro. Il tutto a grandezza naturale.
Il museo valorizza la significativa collezione delle sue opere e l'originale contributo innovativo, inserendoli in un percorso storico e antropologico delle forme di scrittura. L'allestimento propone tipi e funzioni di comunicazione scritta anche arcaiche o lontanissime spazialmente, e che oggi la società multiculturale avvicina come enigmi alla nostra esperienza quotidiana. Nel museo si dà risalto alle rivoluzioni tecnologiche nelle forme del comunicare e al diverso rapporto che via via si è creato tra scrittura e oralità. Un grande rilievo è dato alle scritture marginali locali (di pastori, grafitismo), con esempi significativi sia all'interno del museo che all'esterno. Il percorso museale presenta infatti da un lato scenografie e dispositivi interattivi, dall'altro i "graffiti", narrazioni per immagini prodotte da persone recluse in alcuni ambienti dell'edificio, in precedenza adibiti a carcere. Testimonianze di scrittura nelle esperienze scolastiche, autobiografiche e nelle pratiche quotidiane completano l'esposizione, ricollegandola alla dimensione locale.
Fa parte del Sistema museale territoriale dei Monti Lepini.