TURISMO
Informazioni culturali del territorio
Il Castello di Fara il cui ultimo proprietario fu in Cardinale Barberini che vi risiedette in qualità di abate commendatario della vicina abbazia di Farfa, venne lasciato alle monache nel 1678-1679.
Vi furono apportate opportune modifiche, per andare incontro alle esigenze di questa congregazione monastica, votata alla clausura.
In questo monastero la comunità era divisa in due famiglie religiose, quella delle Marte e quella delle Marie, entrambe facenti capo ad un’unica Superiora scelta tra le Marie.
Al fine di eliminare qualsiasi contatto con il mondo esterno, alle monache era proibito ‘perpetuamente’ fare i dolci per qualsiasi persona. Non potevano fare ricami in oro, argento o in seta, eccezione solo per le tovaglie dell’altare.
Nell’orto vi erano delle piccole cappelle dove le Eremite, in tempo di esercizi spirituali ed in altre circostanze, solo con il permesso della Superiora, potevano ritirarsi per passare l’intera giornata in digiuno ed in completa solitudine.
Nelle piccole e povere stanze delle monache dovevano esserci stampe ed immagini di santi eremiti. La vita praticata dai Santi del deserto era un po’ il loro ideale, sacrificando tutto il resto ascrivibile alla vita normale.