TURISMO
Informazioni culturali del territorio
Le origini di Coreno Ausonio
“A pari spazio dalla odierna strada che allacciando la via Appia alla Casilina congiunge le due fiorenti cittā di Formia e di Cassino su di una piccola altura situata in un valico dei Monti Aurunci e precisamente tra le falde di Fammera e le propaggini occidentali del Monte Maio, donde ammiransi il Tirreno cerulo e l’ampia distesa di colli e valli, si eleva il "castrum Fractarum" (giā Fratte, oggi Ausonia), ove si snoda un breve tratto che serpeggiando in lieve salita lungo le coste dei monti, tra verdi oliveti e prati, superato il Fossato tra due dirupi di minacciosa mole e l'incantevole poggio del Belvedere conduce un po’ faticosamente a Coreno. [1].”
Fino al 1806, anno di abolizione del Sistema feudale, Coreno apparteneva al Ducao di Traetto con le terre di Maranola, Castellonorato, Spigno, Fratte e Castelnuovo sotto le Signorie Aquila, Caetani, Colonna e Carafa (feudatari).
ll paese era villa, casalis, pertinentia di Fratte; era, infatti, presidio di pastori frattesi che al tempo rappresentavano i soli abitanti del territorio.
Le prime costruzioni del casalis si riscontrano in contrada Carelli, che rappresentava il principale ingresso per chi arrivava da Fratte e Castelnuovo, percorrendo, le strade Stramete e l’enghette (ghetto).
Il paese, originariamente, era costituito dalle contrade Casale delle Acquevive, Coreno Centro e Villa di Casale.
Casale delle Acquevive, ubicato ad un miglio dalle Fratte, nel 1445 comprendeva circa 75 abitanti; Coreno Centro ubicato invece a circa 3,450 km dallo stesso paese, contava 425 persone; Villa di Casale, situata ad Oriente verso Castelforte, oggi č disabitata e al suo posto sono sorte le contrade Cardito e Laurito.
Coreno, trae il proprio nome dalla parola di origine greca Kora oinou, ovverosia “ campo, regione, terra, paese di vino “. Ancora oggi, parte del territorio di Fratte e Coreno si identifica con tale nome; fino al secolo XIX, nei pressi dell’Antica Ausona o Campo delle Vigne sorgeva lungo il fiume Ausente una Chiesa denominata Santa Maria degli Vignali. Campo delle Vigne o I Vignali, comprende la zona corenese detta Le Pastene (dolci colline coltivate tutte a viti) e termina in Ausonia nella zona Le tumela (tomolo).
Lo statuto e l’autonomia di Coreno
Soltanto nel 1586, Coreno con lo Statuto otteneva l’autonomia. Nel 1936, dopo un secolo e coperto da pergamena, si rinveniva in soffitta il documento scritto di pugno da Don Crispino Ruggiero. Quest’ultimo, infatti, diligentemente trascriveva copia dei capitoli di Fratte e di Coreno da altra copia esistente a Gaeta.
Nel medesimo anno di concessione dello Statuto, si costituiva l’Amministrazione dell’Universitā di Coreno retta da due sindaci e da sei eletti o consiliari.
Le riunioni del pubblico consiglio avvenivano ad sonum campanae e le votazioni si eseguivano per appello nominale; le deliberazioni del consesso erano trascritte nel Registro delle Liberanze, appunto deliberazioni[2].
[1] G. La Valle, Storia di Coreno (Studi e ricerche), a cura di G. Parente, Formia, 1984.[2] G. La Valle, Storia di Coreno, cit.