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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
MONASTERO DI SANT'ONOFRIO A CAMPODIMELE
 
Categoria: Beni culturali materiali » I Monasteri

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Campodimele

1540.jpgIl monastero di Sant’Onofrio di Campodimele sorse nel territorio della Terra Sancti Benedicti, ricco e disteso patrimonio della Abbazia di Monte Cassino, esente da obblighi temporali nei confronti di autorità esterne. Si trova al centro di un triangolo di paesi della Ciociaria, ai cui angoli sono ubicati Campodimele – nel cui territorio esso esiste – Lenola e Pico, tre comuni di antica storia.

Questo triangolo, rappresentazione geometrica della perfezione della Trinità, costituisce il simbolo di una comunità, che ha saputo sviluppare e custodire in oltre mille anni valori di cristianità, di fede, di lavoro, di umiltà, che le società più evolute hanno smarriti. La fondazione del monastero di Sant'Onofrio risale all'XI secolo, ad opera dell'attivissimo abate Desiderio di Montecassino, che ne affidò l'esecuzione materiale, al priore Gerardo di Pico.

Costruito originariamente in zona isolata era composto dalla chiesa, a navata unica, con annessa una serie di camerette che fungevano da alloggi a servizio dell'eremo. Divenuto sempre più noto e frequentato dai pastori e dai boscaioli dei Monti Ausoni ed Aurunci, esso evocò la spirituale persona di Onofrio, grande anacoreta vissuto certamente in un paesaggio isolato e sereno della Tebaide in Egitto, presumibilmente molto simile a quello in cui sorge il monastero di Campodimele. 

Sant' Onofrio divenne così il Patrono di questo paese e la sua venerazione ha resistito ai secoli. Oggi, come mille anni addietro, i fedeli campomelani, siano essi residenti nel paese o emigrati in terre lontane alla ricerca di lavoro e sostentamento per la famiglia, celebrano il loro Protettore secondo le più antiche tradizioni. 

La ricorrenza si festeggia il 12 Giugno; i festeggiamenti si svolgono in piazza Capocastello e piazza Municipio ed è antica tradizione in quel giorno gustare le lumache in salsa verde, ovvero:"le ciammotte ammuccate".