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LA MAMMOCCIA DI CERVARA DI ROMA
 
Categoria: Beni culturali immateriali » Sagre e Feste Popolari

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Cervara di Roma

La "Mammoccia" di Cervara di Roma rientra nella tradizione delle "Pupazze" della Valle dell'Aniene e si tratta appunto di un enorme pupazzo alto dai due ai tre metri, solitamente costruito con legno, carta e stoffa, che viene fatto ballare nella piazza principale del paese la sera del 16 Agosto, giorno della festa di San Rocco.
La "Mammoccia" viene realizzata di solito nella settimana precedente all'evento da un gruppo non organizzato di persone: chiunque desideri può infatti unirsi alla costruzione del grande fantoccio... sempre che riesca a trovarlo! Il luogo deputato alla sua lavorazione è infatti in genere tenuto nel riserbo, al fine di impedire l'eccessivo afflusso di curiosi che possano rovinare la sopresa; si può dire che cercare la "Mammoccia", specie per i più piccoli, sia parte del fascino di questa festa.
Una volta scovata la Mammoccia, ci si potrebbe accorgere di averne trovata solo una parte: infatti di solito corpo e testa sono lavorati da "squadre" ed in luoghi differenti, sia per preservare il mistero che deve circondare la "Mammoccia" sino alla sua uscita ufficiale, sia per un fatto prettamente logistico: il corpo è troppo grande per essere assemblato al chiuso di una normale casa o stanza e deve essere quindi composto all'aperto o, se all'interno, in un luogo che abbia alti soffitti difficili da trovare in una comune abitazione, mentre la testa deve essere preservata il più possibile dalle intemperie, visto che i materiali usati - carta, colla e pittura - sono più deperibili di quelli del corpo, composto invece da rami ancora verdi e dritti provenienti dagli alberi di nocciole che crescono sulle montagne che si trovano alle spalle di Cervara di Roma.
Quando poi giunge la sera del 16 Agosto, verso le 23.30 la "Mammoccia" viene preparata al suo debutto: vestita del suo abito di foggia tradizionale cucito in genere con stoffe di recupero e scortata dalla banda folkloristica del paese "La Diana", fa il suo ingresso nella piazza, dando il via, a volte dopo un sonetto in dialetto cervarolo che ne introduce il tema dell'anno, al suo ballo sfrenato che coinvolge la gente presente, che balla con lei, la tocca, la spinge, la incita, batte le mani e tenta addirittura di distruggerla, aiutata anche da chi si trova all'interno della pupazza, che cerca di muoverla, buttarla sulla folla, farla saltare e scuoterla il più possibile, a volte sino a farla cadere. Concluso il suo ballo, la "Mammoccia" viene infine accompagnata verso il suo tragico epilogo: posta al centro della piazza, viene suonata per lei un'ultima canzone mentre alte fiamme cominciano ad avvolgerla... è il rogo della "Mammoccia", dalla cui maggiore o minore intensità veniva tradizionalmente propiziato o meno un abbondante raccolto per la stagione.

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» Comune di Cervara di Roma - Sito comunale
Il sito istituzionale del Comune di Cervara di Roma

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