Canali d'accesso. Menu Canali d'accesso terminato.

Ultime news

INFORMAZIONE | 06/01/2023:
Alta Formazione finanziata da Torno Subito
INFORMAZIONE | 14/12/2022:
Nasce la DMO Terra dei Cammini ETS
INFORMAZIONE | 12/12/2022:
Avviso Regione Lazio per Fiere 2023
INFORMAZIONE | 09/12/2022:
La DMO Terra dei Cammini viene finanziata
INFORMAZIONE | 02/02/2022:
Avviso Destination Management Organization

Cerca



Sei in: Home » Cultura » Scheda cultura

TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
GATTO SELVATICO
 
Categoria: Beni Paesaggistici, Culturali e Ambientali » Fauna

Località interessate

Provincia di Latina visualizza / nascondi tutte le località
Campodimele, Itri, Lenola, Monte San Biagio, San Felice Circeo, Spigno Saturnia

9047.jpgNome Latino: Felis Silvestris

Nome italiano: Gatto Selvatico

 

Solitario, notturno, bellissimo. Il gatto selvatico è in pericolo di estinzione...

 

Descrizione

Si distinguono due sottospecie di gatto selvatico: il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) e il gatto selvatico sardo (Felis silvestris libyca) che asppartiene al gruppo libyca, comprendente i gatti selvatici africani e del Medio Oriente. 

Il suo aspetto ricorda quello di un gatto soriano ma ha la testa più grande e il pelo più scuro. I maschi si differenziano dalle femmine per la taglia, decisamente superiore (5,500-3,550 kg), anche se vi possono essere delle variazioni a seconda delle stagioni. Il gatto selvatico sardo risulta invece decisamente più piccolo (1,550 - 3,300 kg). 

Esclusivamente carnivoro, questo affascinante felino è un cacciatore notturno e si ciba di piccole prede (roditori, uccelli, lagomorfi, piccoli rettili, insetti). Il gatto selvatico possiede un tipo di organizzazione sociale dove vige una rigida ripartizione dello spazio tra individui dello stesso sesso (tra maschi e femmine invece è possibile una sovrapposizione degli spazi). Questo tipo di organizzazione sociale, sostanzialmente solitaria, non permette a questa specie di raggiungere densità elevate in natura.

 

Riproduzione

I gatti selvatici si riproducono generalmente un'unica volta all'anno, sebbene possa essere partorita una seconda nidiata se tutti i componenti della prima muoiono. Il gatto selvatico europeo si riproduce tra febbraio e marzo, mentre la sottospecie sudafricana preferisce riprodursi nel corso della stagione umida, quando le prede sono più abbondanti. Il gatto selvatico nordafricano, invece, è stato visto riprodursi in ogni periodo dell'anno, senza nessuna preferenza per una particolare stagione. L'estro dura due-otto giorni e la gestazione 56-69 giorni, sebbene nelle sottospecie africane tenda a essere un po' più breve che in quella europea.

Prima di partorire la madre prepara una tana nel sottosuolo o in un altro luogo riparato. In natura, ciascuna nidiata comprende da uno a cinque piccoli, ma quelle composte da tre-quattro piccoli sono le più frequenti. Alla nascita i gattini pesano 75-150 g e sono ciechi e inermi. In un primo momento sono maculati, ma successivamente, durante la crescita, le macchie si fondono fino a formare delle strisce. Aprono gli occhi dopo sette-dodici giorni e iniziano a procurarsi il cibo da soli a dieci-dodici settimane di età. Verso i due mesi sono pienamente sviluppati e iniziano a condurre vita indipendente dopo il terzo mese; entro il primo anno di vita, quando raggiungono la maturità sessuale, devono riuscire a occupare e difendere un proprio territorio.

 

Curiosità

Le conoscenze finora acquisite sulla distribuzione di questo felide non sono molte. Ciò è dovuto sia alla natura di questo animale, particolarmente elusivo, sia alle difficoltà oggettive di identificarlo: il gatto selvatico infatti viene spesso confuso con quello domestico. 

E' difficile definire con esattezza la consistenza e lo stato delle popolazioni di questa specie. Tra i fattori di minaccia vi sono quelli tristemente comuni a tutte le popolazioni selvatiche come la modificazione e la frammentazione degli habitat e il bracconaggio, cui se ne aggiunge, in questo caso, una più specifica e, per così dire peculiare a questa specie : l'ibridazione con il gatto domestico che incide a tal punto da essere considerata in alcune regioni d'Europa addirittura il principale fattore di minaccia. Per questo motivo in Italia si dovrebbe aumentare il controllo delle popolazioni ferali di gatto domestico, soprattutto in quelle aree dove è stata accertata la presenza del gatto selvatico.

In cattività i gatti selvatici vivono fino a sedici anni.