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TURISMO

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MANIFESTAZIONI DEL CARNEVALE AD AUSONIA
La "Zeza" e i Mesi dell'anno
 
Categoria: Beni culturali immateriali » Sagre e Feste Popolari

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Ausonia

La Zeza e i Mesi dell'anno sono due rappresentazioni tipiche del carnevale ausoniese. La commedia viene rappresentata ad Ausonia, si dice, fin dal 1500 e, salvo brevi periodi di guerre e simili, si è tramandata di generazione in generazione non solo in parole, ma anche con gesti e sberleffi.

La "Zeza" è una commedia farsesca che si rappresenta il giorno di carnevale in piazza. Gli interpreti, anche delle parti femminili, sono uomini; si sceglie un giovane carino per la parte di "Vincenzella" ed un altro, dotato di particolare comicità per la parte di "don Nicola". La trama è semplice: Pagliaccio, soprende don Nicola che ronza attorno a casa sua, per corteggiare sua figlia Vincenzella che non rifiuta la corte del damerino, in ciò sostenuta dalla madre "Zeza". Pagliaccio ha anche il sospetto, fatto nascere dalle chiacchere delle malelingue, che don Nicola gli insidi la moglie. Questa ha buon gioco a smontare i sospetti del marito, il quale, costretto dalle minacce di don Nicola, dalle lacrime della figlia e dal buon senso della moglie, acconsente alle nozze dei due giovani. Tutto finisce nella gioia generale.

I "mesi dell'anno" così come vengono rappresentati ad Ausonia, sono stati importati più di 50 anni fa dal simpatico "masto Caitano", mastro Gaetano Trotta, costruttore di carrozze e carri quando venne da Cassino ad Ausonia per sposare una giovane e bella vedova frattese. Questa rappresentazione si basava su un testo molto diverso da quello che una volta, forse a fine 800, era alla base di quella dei mesi dell'anno del carnevale frattese, di accertata derivazione di carnevale aurunco, di Terra di Lavoro, a cui Ausonia è appartenuta fino al 1927. Una differenza, rispetto a quanto avviene nelle altre zone, è che ad Ausonia oggi i mesi sono rappresentati da attori fanciulli e non da adulti, sono i 12 mesi ed il padre che è Capodanno: uno alla volta iniziando da Capodanno si canta una strofa di quattro versi agitando o mostrando un simbolo connesso al tema del canto.