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GAETA TRA STORIA, MITO E LEGGENDA
 
Categoria: Beni culturali immateriali » Storia e cultura del territorio comunale

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L’antichissima città di Gaeta si erge maestosa su un filamento di breve istmo che si affaccia nel Golfo del Tirreno, il solo che  la tiene legata alla terraferma affascinando con la sua forma chiazzata d’argento quanti la raggiungono da lontano.

Le origini si perdono nelle nebbie della preistoria o meglio sanno del sapore della leggenda.

Secondo gli antichi racconti Dio non creò i gaetani dalla comune creta, soffiandovi dentro come una cornamusa. Purtroppo insoddisfatto della cattiva riuscita  degli uomini della prima creazione e forte dell'esperienza maturata, li volle di materiale scelto, di prima qualità, e fatti, incontestabilmente a sua immagine e somiglianza.

In  modo speciale curò la sostanza cereebrale e la qualità del sangue, che preferì di colore blu, essendogli il rosso venuto in odio dal giorno che vide Abele ucciso da Caino. Il Creatore dedicò a queste nuove creature le sue cure più attente e non i ritagli di tempo libero che il governo dell'universo gli consentiva .

Riveduti e corretti, privi dei difetti e inconvenienti dei primi uomin,i sembra che i gaetani più che ad uomini si potessero pareggiare a semidei.

L'ottima riuscita dell'esperimento è testimoniata da rapidi progressi in ogni campo. Mentre gli uomini creati dal fango della terra ,simili nell'aspetto ad animali con la coda, vivevano selvaggiamente nutrendosi di ghiande e bacche, frutti che la terra produceva spontaneamente, gli uomini gaetani coltivavano le olive di Gaeta e le loro donne avevano già inventato la tiella di calamaretti.

Superfluo aggiungere che ad esaltare le qualità congenite, contribuirono le bellezze naturali, le felici condizioni del clima e la fecondità della terra che ci venne assegnata, conosciuta in origine come Cerchio dello Splendore, che è poi l'autentico paradiso terrestre, come sembra sia stato scoperto di recente da insigni studiosi.

I progenitori gaetani vissero felici per secoli, non fecero guerre e non ne subirono, poichè per gli altri popoli era considerato sacrilegio molestare una razza prediletta da Dio.

Le cose andarono a gonfie vele per millenni, sebbene ci fu un immigrazione di popoli confinanti accolti dai gaetani per misericordia al fine di salvarli da una devastante carestia e dalla minaccia di un mostro a tre teste. Ucciso il mostro da un eroico gigante e cessata la carestia  non si ebbe più il coraggio di rimandarli alle loro terre di origine, anche perchè si erano dimostrati rispettosi.

Costoro a poco a poco si dirozzarono fino a confondersi con i gaetani modificandone anche le caratteristiche razziali ma non annullandone del tutto l'originalità primigenia.