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Santo Patrono

8853.gifSan Vincenzo Ferreri: 5 aprile

Di nobile famiglia valenzana, studiò filosofia e a 17 anni entrò tra i domenicani: proseguì gli studi presso la casa di formazione del suo ordine a Barcellona, e poi a Lleida e a Tolosa, e dal 1385 insegnò teologia a Valencia.
Nel 1379 conobbe il legato pontificio presso la corte di Pietro IV di Aragona, il cardinale Pedro de Luna, spinto dal quale divenne un sostenitore del papa avignonese, Clemente VII, che si opponeva ad Urbano VI.
Pedro de Luna, eletto Papa nel 1394 dai cardinali avignonesi col nome di Benedetto XIII, lo scelse come suo confessore personale e consigliere e lo nominò Penitenziere apostolico: per umiltà, rifiutò la nomina a cardinale offertagli dal papa.
Nel settembre del 1398, durante l'assedio di Carlo VI di Francia (che non aveva riconosciuto l'elezione di Benedetto XIII) ad Avignone, Vincenzo Ferreri cadde malato: secondo una leggenda appartenente alla tradizione devozionale, sarebbe stato guarito miracolosamente da Gesù e dai santi Francesco e Domenico, che lo inviarono nel mondo a predicare, invitando i peccatori a convertirsi in attesa dell'imminente giudizio universale. Ottenuto il permesso di lasciare la corte pontificia e ricevuto il titolo di legato a latere, trascorse i successivi vent'anni della sua vita come predicatore in giro per l'Europa occidentale, ma soprattutto in Spagna, ottenendo, grazie alla sua abilità oratoria, al tono apocalittico dei suoi sermoni e alla fama di taumaturgo, numerose conversioni (soprattutto di musulmani ed ebrei).
S'impegnò soprattutto per comporre lo scisma d'occidente, dapprima tentando una mediazione tra Gregorio XII e Benedetto XIII, poi cercando di convincere Benedetto a rinunciare alla tiara e, di fronte al suo rifiuto, cercando di sottrargli l'obbedienza della Spagna.
L'occasione gli si presentò nel 1412 quando, morto senza eredi Martino I di Aragona, fu tra i giudici incaricati di stabilire la successione al trono (compromesso di Caspe): il trono venne assegnato al candidato sostenuto da Vincenzo, Ferdinando I di Aragona (il "Giusto"), che nel Concilio di Costanza si batté per la fine dello scisma e riconobbe l'elezione al soglio pontificio di Martino V Colonna, mettendo fine ad ogni pretesa di Benedetto XIII.
Morì nel 1419: papa Callisto III celebrò la cerimonia della sua canonizzazione il 3 giugno 1455, nella chiesa domenicana di Roma di Santa Maria sopra Minerva; il suo culto fu confermato da papa Pio II che, con bolla del 1458, fissò per la sua festa la data del 5 aprile. Il suo corpo è conservato a Cusago (MI) presso la chiesa parrocchiale omonima a lui dedicata. Il suo braccio sinistro si conserva nella Chiesa dell'Assunta, Castel Umberto (ME), Italia. Il suo braccio destro si conserva a New York City.