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Santo Patrono

1744.jpgSant'Erasmo: 2 giugno
(nell'immagine: Nicholas Poussin - Martirio di sant'Erasmo)

Fonti sicure attestano che un Erasmo Vescovo martirizzato a Formia al tempo di Diocleziano e Massimiano (303) divenuto santo venne sepolto nella località costiera del Lazio meridionale. Di storico su di lui si sa, però, poco. La «Passio» che lo riguarda, compilata nel VI secolo, è leggendaria. Venerato in Puglia, nel Lazio e in Campania, è menzionato, oltre che negli antichi martirologi, anche nel Calendario marmoreo di Napoli.

Nell’842, dopo che Formia era stata distrutta dai Saraceni, le reliquie furono nascoste nella vicina Gaeta che ra fortificata. Quando furono ritrovate, nel 917, il martire venne proclamato Patrono della diocesi di Gaeta e furono anche coniate monete con la sua effigie. Nel 1106 Pasquale II consacrò la cattedrale di Gaeta, dedicandola alla Vergine SS. Assunta in Cielo e a Sant’Erasmo.

Nel Medio Evo il Santo fu annoverato tra i cosidetti santi Ausiliatori e invocato specialmente contro le epidemie, mentre i marinai lo venerano come patrono col nome di S. Elmo.

Sulla personalità di Erasmo purtroppo siamo male informati poiché la passio, compilata con molta probabilità verso il sec. VI, è favolosa e leggendaria, né può aver maggior valore una biografia attribuita, senza solido fondamento, a Gelasio II (1118-19). Da questi scritti appare evidente come gli autori niente sapessero di sicuro intorno ad Erasmo se non ch'era stato vescovo di Formia ed era morto martire al tempo forse di Diocleziano.

È invocato contro le epidemie e le malattie dell’intestino per il fatto che, nel martirio, gli sarebbero state strappate le viscere.