In un mondo veloce, dove il tempo scorre inesorabile, la filosofia deve essere quella di dare una nuova dimensione culturale al cibo. Il nostro secolo si è sviluppato sotto il segno della civiltà industriale, ha fatto della “macchina” il proprio modello di vita, lasciandosi alle spalle qualità, gusto e tradizione. Il nostro pane invece, recupera la saggezza del buongusto e ferma il tempo. Un prodotto in via d'estinzione, che nella sua lotta contro la “modernità”, vuole donare ai consumatori un lento e prolungato godimento, grazie alla particolarità della lavorazione e dei suoi ingredienti.

Con molte difficoltà, siamo convinti che a piccoli passi, senza dimenticare tradizione e lavorazione artigianale tipica delle panetterie e non dei panifici, il pane di Coreno può entrare nell’immaginario collettivo come pane tipico della nostra terra.

Senza sponsor o investimenti economici esorbitanti, il pane dei nostri piccoli forni in mattoni rossi, cotto con l’ardore delle “fascine di ulivo”, si diffonde nel territorio della terra di lavoro attraverso la degustazione. Lo si incontra sulle tavole di queste case, perché chi lo assaggia non riesce a tornare al pane industriale.

La lievitazione naturale che all’impasto dona il tempo necessario per “crescere”. Il calore della legna che risplende a pochi centimetri dalle piccole “pagnotte”, la cui forma è creata dal caso. Il “massaggio” dato all’impasto con le proprie mani, danno al prodotto una consistenza unica e particolare.

Queste “azioni d’amore", che si esercitano come si stesse scrivendo poesia, creano il pane di una volta, quello impastato dalle nostre nonne per la famiglia, per i suoi cari. Un pane che fa della bontà la sua forza.

La migliore pubblicità per questo prodotto è il passaparola di “gusto”, una promozione fatta dai consumatori. Un pane artigianale che entra nel mercato e si identifica con un territorio grazie ai cittadini di quello stesso territorio. Una diffusione popolare che fa la soddisfazione del consumatore e che sostiene il territorio dove nasce grazie all’intreccio delle passioni.