TURISMO
Informazioni culturali del territorio
Il Castello Baronale Caracciolo Carafa già faceva parte della Città di Traetto, costruita nel 590 d.C., La città fu cinta da una muraglia e da torri quadrate e circolari con tre porte d'accesso principali, "La Portella", "S. Stefano" e "Porta Nova": il Castello, adiacente a Porta Nova, rappresentò la residenza dei più nobili personaggi vissuti a Traetto. La struttura si erge nella parte sud-ovest della cima, il cui impianto trapezoidale segue la conformazione naturale della rocca, costituito da un torrione cilindrico, un camminamento di ronda, e un porticato interno con archi ogivali che ricordano le strutture tardo-romaniche amalfitane. L’edificio appare oggi nelle forme architettoniche stratificatesi nei diversi secoli. La parte più antica è presumibilmente la torre a forma quadrata. Il castello era dotato di una torre alta 60 metri, semidistrutta da un fulmine nell’Ottocento. Nell’angolo sud-est dell’edificio si apre l’ingresso da cui si entra in un androne , il quale immette in un piccolo cortile con porticato a sesto acuto e finestre bifore. A sinistra è presente una comoda scalinata che dà accesso alle stanze ed alla grande sala dei baroni. Il castello venne rovinato nel 1799 dai francesi e subì gravi danni anche nell’ultimo conflitto mondiale, con la distruzione di tutte le strutture lignee. L'intera struttura, la secondo domenica di luglio, in occasione della Sagra delle Regne (manifestazione locale) viene “incendiata” con fuochi d’artificio, i quali con le loro lunghe abbondanti cascate dorate, argentate e policrome offrono uno spettacolo di indubbia bellezza. Il Castello Baronale Caracciolo-Carafa è oggi in parte sede dell'ISMEF(IStituto MEditerraneo di Formazione per le professionalità nautiche), centro permanente di formazione e ricerca finalizzato allo sviluppo del settore marittimo e della nautica da diporto; l'altra parte (sala baronale, corte centrale, altre stanze in restauro) è ancora in gestione del Comune di Minturno.
