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TURISMO

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SAN TOMMASO D'AQUINO
 
Categoria: Beni culturali immateriali » Santi e filosofi

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Aquino

La vita di San Tommaso d'Aquino

2265.jpgTommaso d'Aquino è vissuto 49 anni, nacque infatti ad Aquino nel 1224 o1225. La città era al centro di una vastissima contea cui dava il nome e di cui facevano parte tutti i paesi circostanti. A capo di questa contea era proprio il padre di Tommaso, il conte Landolfo. Egli era continuamente in guerra, per lo più prestando aiuto a Federico II, il grande Imperatore di Germania e di Sicilia, che fu per molto tempo in lotta contro il Papa. Ma non furono certamente le sue imprese di guerra, né la sua potenza, né la sua ricchezza che diedero fama a Landolfo. Fu, invece, la santità e la sapienza di uno dei suoi tanti figli a consegnare alla storia e quindi al ricordo dei posteri, il nome suo e quello della sua famiglia. Anche se fu proprio Landolfo a riempirgli la strada di ostacoli: per lungo tempo, infatti, non volle accettare la scelta di vita di Tommaso condotta all’insegna della povertà, dello studio e della santità. Tommaso dopo aver ricevuto la prima educazione nell'abbazia di Montecassino, si iscrive alla facoltà delle Arti dell'Università di Napoli.
 

Entrato nell'ordine dei Domenicani contro il parere dei parenti, studia a Parigi e poi a Colonia al seguito di Alberto Magno. Nel 1252, su indicazioni di quest’ulitmo, viene nominato docente a Parigi. Inizia così una carriera universitaria che sopporterà come teologo presso la Curia papale di Roma, a Colonia, a Bologna, a Napoli. Attende in questo periodo alla composizione di numerose opere soprattutto di carattere filosofico e da li inizia a diffondersi la sua fama in tutta Europa.

«Tu non possiedi la Verità, ma è la Verità che possiede te. »

Per dedicarsi completamente al servizio della verità, aveva rifiutato alte cariche ecclesiastiche, quali la nomina ad abate di Montecassino, consentendogli di conservare il saio domenicano, e la nomina ad arcivescovo di Napoli. Si narra che Il 6 dicembre del 1273, mentre celebrava nella chiesa di San Domenico a Napoli, fu rapito in estasi e dovettero scuoterlo, per farlo tornare alle normali occupazioni, ma da quel giorno non volle più scrivere, a chi gli chiedeva di continuare egli rispondeva « Tutto quello che ho scritto mi sembra un pugno di paglia a paragone di quello che ho visto e mi è stato rivelato. E' venuta la fine della mia scrittura, e spero che sia vicina la fine della mia vita ». Il pensatore e il santo erano due aspetti indissolubili della sua personalità. Diventato Santo e venerato nella chiesa cattolica, fu fregiato del titolo di Dottore della chiesa poiché chiave di volta nella spinosa questione della compatibilità tra cristianità e filosofia classica. Fu allievo di Sant'Alberto Magno, che lo difese quando i compagni lo chiamavano "il bue muto" dicendo: «Ah! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggirà, i suoi muggiti si udranno da un'estremità all'altra della terra!».

 

A 48 anni era l’uomo più in vista della Chiesa in quanto a dottrina, e come tale, il Papa Gregorio X lo chiamò come esperto al Concilio di Lione. Durante il cammino per la Francia un banale incidente bloccò la marcia a Maenza, dove sentendosi male, Tommaso chiese ospitalità nel castello della nipote Francesca d’Aquino.

Qui il male peggiorò, ed espresse il desiderio di farsi trasportare nella vicina abbazia di Fossanova, perché, come egli disse: “Se il Signore mi vuole visitare è meglio che mi trovi in una casa di religiosi”.  Tutti i monaci si prodigarono in ogni modo per alleviargli le sofferenze. La fine però era vicina; dopo aver chiesto ed ottenuto l’Eucarestia, dolcemente morì. Era l’alba del 7 Marzo 1274.

 

 

Approfondimenti:

Curiosità sulla vita di San Tommaso d'Aquino