TURISMO
Informazioni culturali del territorio
La Storia delle terme
In una fascia tra il crinale aurunco e le rive del fiume Garigliano, nella località di Suio Terme, sgorgano numerose sorgive di acque fredde, termali e ipertermali; acque dalle spiccate caratteristiche terapeutiche connesse all’attività del vulcano di Roccamonfina, le cui eruzioni cessarono circa 450 anni prima di Criso. Tali acque erano note fin dai tempi più remoti, tanto che si sostiene che la stessa origine del nome Suio sia greca: si afferma infatti che la voce latina Suium sia la traduzione del greco Suion (Thuion) che significa (terra) che manda un forte odore di zolfo. Le Terme di Suio sono le antiche Aquae Vescinae, citate anche dai filosofi Plinio e Lucano, molto apprezzate fin dall’epoca dei Romani i quali si preoccuparono di erigere nel luogo impianti che fossero in grado di distribuire e sfruttare queste acque. Testimonianza dei fasti dell'epoca è, ad esempio, la cosiddetta vasca di Nerone un calidarium e parte di un mosaico. Sembra inoltre accertato l'utilizzo di tali acque termali anche in epoca pre-romana. Alla caduta dell'Impero Romano l'utilizzo delle acque termali si è via via ristretto alla sola popolazione locale. La seconda guerra mondiale ha condotto alla rovina le terme di Suio che hanno recuperato la loro originale importanza soltanto alla fine degli anni '50, periodo che vide la costruzione di numerose e moderne strutture termali. Dalle numerose ed eterogenee sorgenti, in una fascia tra il crinale aurunco ed il fiume Garigliano, sgorgano acque ipertermali (39-63 °C) a varie concentrazioni sulfuree, con presenze bicarbonato-alcalino-terroso-calciche; vengono impiegate a scopo terapeutico, ma anche estetico-rilassante, quali bagni, fanghi, inalazioni, irrigazioni ed insufflazioni per curare malattie respiratorie, otorinolaringoiatriche, artrosiche, cutanee e ginecologiche. Le acque, a diversi gradi di concentrazione di minerali, vengono anche commercializzate in bottiglia come acqua da pasto.