Dichiarato monumento nazionale per l’importante ed incommensurabile patrimonio pittorico presente al suo interno, l’antico santuario mariano di Santa Maria del Popolo di Carpineto Romano, ubicato in via Santa Maria,  risale al 1483. Chiesa votiva contro le pestilenze e con annesso lazzaretto al tempo di papa Sisto IV, la sua costruzione avvenne come atto di devozione a Dio e alla Vergine in seguito alla liberazione della terra di Carpineto dalla terribile epidemia di peste. Nella chiesa al tempo di papa Leone XIII furono operati numerosi restauri, che hanno riportato alla luce un patrimonio artistico più affascinante di prima. La chiesa infatti presenta affreschi di grandissimo pregio, come quello del SS. Rosario della fine del XVI secolo. L’accesso alla chiesa è segnato da una breve scalinata, il  portale d’ingresso presenta un rosone e Madonna con bambino in braccio. L’interno è ad una navata, sono presenti due cappelle sul lato sinistro; la più antica, opera monumentale in pietra calcarea, rappresenta 13 figure di Santi ed Angeli,  a sorreggere la vasta composizione architettonica, quattro apostoli: San Pietro, San Paolo, San Bartolomeo e San Simone. La seconda cappella, magnificamente affrescata, risalente alla seconda metà del XVI secolo è dedicata al SS. Crocifisso. Al suo interno è presente un altare con drammatico Cristo ligneo dalla forte espressività dolorosa. L’altare maggiore è dedicato all’Immacolata Concezione, che divenne patrona di Carpineto nel 1657 e alla quale la popolazione fece voto consiliare. Infine la terza cappella, presente nel lato destro, dedicata al SS Rosario nel 1592, in ricordo della battaglia di Lepanto. Recentemente restaurata dall’Assessorato alla cultura della Provincia di Roma, nei suoi 50 mq sono stati restituiti gli antichi cromatismi e la glorificazione della devozione domenicana, con santi in orazione attorno ad una Madonna in trono, che porge corone di rosari: San Domenico, Santa Caterina, personaggi mitrati e coronati, tra cui il battagliero Papa Pio V, che riportò vittoria nella battaglia di Lepanto. Attorno al quadro centrale vengono proposti, in piccoli temi, i 15 misteri devozionali. Mano di anonimo, probabile romano di fine secolo XVI, cui non è ignoto il tema michelangiolesco della Sistina, in alcuni dettagli.