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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
MUSICA POPOLARE A CARPINETO ROMANO
 
Categoria: Beni culturali immateriali » Folk

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Carpineto Romano

Fisarmonica

4447.jpgLa storia della fisarmonica ( dal greco Physa, mantice, e Harmonikos, armonico) risale a 4500 anni fa quando in Cina apparve lo “tcheng”: il primo strumento che ha sfruttato la vibrazione di un’ancia libera provocata da una flusso d’aria emesso dal mantice. Ma è Cyril Damian che il 6 maggio 1829 brevetta a Parigi l’”Accordeon”. In Italia la fisarmonica, o meglio l’organetto, fa la sua comparsa nel 1863 quando un pellegrino austriaco diretto al santuario della Madonna di Loreto sosta nella casa colonica del Sig. Antonio Soprani; con se ha un misterioso “pacco sonoro” che muove la curiosità di Paolo Soprani, primogenito di Antonio, che riesce ad ottenerlo in dono( anche se c’è chi parla di “spionaggio musicale” e chi di sottrazione). Il giovane Paolo apre lo strumento, lo scompone, ne studia i meccanismi, ne rivoluziona i congegni e ne tira fuori il capostipite della fisarmonica italiana. La fisarmonica si compone di tre distinte parti: la tastiera per la melodia, usata dalla mano destra; il mantice e la bottoniera per l’accompagnamento, usata dalla mano sinistra. Ma il cuore dello strumento è “la voce”( l’ancia) costituita da una piastrina metallica sulla quale è incastonata una lamella d’acciaio, o di legno, che vibra sfruttando il flusso d’aria emesso dalla compressione del mantice. Ci sono tre
modelli diversi di fisarmonica: la “diatonica” ha un suono diverso a seconda che il mantice sia in andata ( apertura) o in ritorno(chiusura); la “cromatica” permette di utilizzare dodici suoni ( questo modello ha la tastiera per la melodia a “bottoni”); la “fisarmonica a Piano” la cui tastiera per la melodia è simile a quella del pianoforte con i tasti bianchi e neri. La fisarmonica è un grande esempio di meccanica ed è un’eccellente opera fluidodinamica.

Il materiale fornito è frutto delle ricerche sul campo effettuate da Roberto Cacciotti e dai componenti la Compagnia Popularia, il loro uso ed utilizzo è regolato dalle normative in merito di copyright (L. n° 633 del 22/04/1941).