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TURISMO

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VIA FRANCIGENA DEL SUD
 
Categoria: Turismo religioso » Le vie

Località interessate

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Carpineto Romano
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Castelforte, Gaeta, Spigno Saturnia, Terracina, Monte San Biagio, Itri, Formia, Minturno, Santi Cosma e Damiano, Lenola, Campodimele
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Villa Santa Lucia, Vallemaio, Sant'Apollinare, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Ambrogio sul Garigliano, San Giorgio a Liri, Piedimonte San Germano, Esperia, Coreno Ausonio, Cassino, Ausonia, Aquino, Castelnuovo Parano

Storia e nascita

1293.jpgLa Francigena del Sud era il percorso, o meglio una rete di percorsi, che univa Roma a Brindisi, principale imbarco dei pellegrini verso la Terra Santa. Ma lo stesso percorso veniva utilizzato anche in senso inverso dai viandanti provenienti dal Sud Italia e diretti in pellegrinaggio nella città di San Pietro.
Questa via nella parte che attraversa la regione Lazio è un percorso generalmente di media difficoltà, con caratteristiche tali che la rendono attraente e praticabile da una vasta gamma di “aspiranti pellegrini”. La situazione climatica inoltre la rende percorribile in maniera agevole e piacevole per tutto l’arco dei dodici mesi. Il tracciato attraversa centri medievali, edifici storici inalterati nei secoli, basiliche ed abbazie, conventi e santuari di grandissima rilevanza non solo religiosa ma anche artistica e culturale come poche altre zone appenniniche.Luogo di snodo e di raccordo della rete delle vie del sud del Lazio è l'Abbazia di Montecassino che raccorda i camminatori sulla strada per Venafro che conduce a Brindisi.

L’itinerario storico di origine medievale parte da Canterbury, percorre la contea del Kent fino a Dover, attraversa la Manica, prosegue in Francia e passa la Svizzera per il cantone di Vaud  arrivando in Italia dalla Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio,  la  Campania e la Puglia, e di lì proseguendo, via mare e via terra, sino a Gerusalemme. Oggi questi itinerari oltre ad avere un valore spirituale costituiscono un patrimonio culturale e paesaggistico di immenso valore, un chiaro esempio di turismo ecosostenibile e una testimonianza di impegno verso la costruzione dell’identità europea.
Dove si può ripercorrere percorsi utilizzati in epoca medievale come vie di comunicazione, in cui le persone di nazioni, idiomi e culture diverse si incontravano. Si intende per la cosiddetta VIA FRANCIGENA DEL SUD, numerose vie che da Roma conducevano verso i litorali tirrenici e adriatici e viceversa, che dal Sud Italia  convergevano verso Roma. Sono moltissimi i percorsi, a cui si dà il nome di Vie Francigene del Sud, e fra cui prevale la presenza dell'antica Via Appia, Regina viarum, che venne costruita nel sec. IV a. C. per collegare Roma con Benevento e successivamente prolungata fino al porto di Brindisi. La Via Appia rimase in uso fino alla caduta dell’Impero romano, e, dopo secoli di abbandono, venne recuperata  nel sec.  XVII per volontà di papa Pio VI. E ancora oggi per lunghi tratti,fino a Capua, sono visibili importanti tracce del proprio passato.

Nei primi secoli d.C. i pellegrini per andare e venire da Roma seguivano l’antica Via Appia  usata dai tempi della Repubblica romana. Nel Medioevo però, a causa di situazioni difficili come brigantaggio e incursioni dal mare da parte dei saraceni, spesso fu preferita una via interna più alta che correva sul fianco delle colline prospicienti il mare. Tappa obbligatoria per i fedeli pellegrini che scendevano a Gerusalemme o per chi, dalla Città Santa, si recava a Roma, era l'attraversamento del Garigliano presso una delle Scafe di Suio nel Comune di Castelforte. Partendo da Castelforte questa via passava per Minturno e villaggi come Tremensuoli e Castellonorato. Dopo Formia  la via più seguita era di nuovo l’Appia romana che, attraversando Itri, proseguiva fino a Roma. È probabile, quindi,  che nel Medioevo la Via Francigena attraversasse il fiume Garigliano nei pressi dell’odierna Suio Forma ove è presente, scolpita nella pietra viva della scala di accesso all'antichissima Chiesa di Santa Maria in Pensulis, una Croce templare, chiara testimonianza che questo era un luogo attraversato dai pellegrini e custodito dai monaci dell'Ordine dei Templari.