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TURISMO

Informazioni culturali del territorio


 
STANZA DELLA MEMORIA NEL MUSEO DI AUSONIA
 
Categoria: Beni culturali immateriali » I Musei della Memoria

Località interessate

Provincia di Frosinone visualizza / nascondi tutte le località
Ausonia, Cassino, Castelnuovo Parano, Coreno Ausonio, Esperia, San Giorgio a Liri

I racconti diventano pietre

3578.jpgLo stupro sui territori interessati dalla è una pratica sociale di ambigua collocazione in quanto in guerra viene istituzionalmente ignorata come una fatale conseguenza bellica, o una sua estensione, o uno strumento, o una naturale aberrazione.
Al termine del secondo conflitto mondiale il Tribunale militare internazionale di Norimberga ignora lo stupro e l’abuso sessuale e solo nel 1949 questo è stato accolto dalla IV Convenzione di Ginevra e non senza difficoltà. Ancora nel 1993-1994 gli Statuti del tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia e per il Ruanda, menzionano per la prima volta lo stupro tra i crimini contro l’umanità.
Ancor meno si attuano misure effettive contro gli esecutori delle violenze e seppur accompagnate le condanne da parole alte e nobili, di fatto, anche impotente e soprattutto evasiva: non riconosce infatti soggettività ferite, oltraggiate, né responsabilità individuali, ma colpe collettive, quasi impersonali . Le colpe infatti vengono genericamente definite “crimini contro l’umanità” il che rende il crimine universale e quasi fatale.
Le testimonianze, attuali e passate, di stupri e violenze contro le donne confermano infatti il ripetersi invariato dello stupro ce lo mostrano ancora come forma di violenza rituale.
La prima forma di riconoscimento etico e sociale dell’ingiustizia subita e che restituisce voce a chi non l’ha, è il racconto. Il racconto ha la capacità di far emergere la memoria traumatica, di rompere il buio e l’opacità del silenzio attraverso le parole delle vittime rendendo visibile l’ingiustizia attraverso la testimonianza. Un racconto reso perché aiuti a non dimenticare, senza tuttavia incoraggiare il rancore.

La memoria dolorosa delle violenze dei Monti Aurunci sopravvive ancora oggi nella “terra del martirologio”, come viene chiamata tutta l’area interessata dalla battaglia della Linea Gustav e di Montecassino, comprendente le comunità civiche toccate da quel lungo fronte.

La raccolta delle testimonianze ha  svelato l’opacità della violenza, denunciandone e rendendone visibile l’ingiustizia e le responsabilità umane e -  soprattutto -  restituendo voce alle vittime e trasformando una sofferenza vissuta in solitudine in una testimonianza resa per un presente ed un futuro migliore.

Nella foto: Museo della Pietra, "Stanza della Memoria - La ragazza murata"